domenica 25 gennaio 2015

Una nuova cultura ambientale capace di creare opportunità per l’economia e l’occupazione.


Ricreare una nuova cultura ambientale veicolata attraverso iniziative e soluzioni concretecapace di generare nuove opportunità per l’economia e l’occupazione. Questo è l'obbiettivo dell'evento 'Ambiente, legalità, lavoro: progetti per una nuova qualità di vita', organizzato da associazioni provenienti dal mondo delle aree protette, dai settori agricolo, venatorio e universitario, lo scorso mercoledì 21 gennaio, alla Camera dei Deputati.
All’iniziativa hanno partecipato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, il presidenteCommissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei DeputatiErmete Realacci, e il presidente Commissione Agricoltura della Camera dei DeputatiLuca Sani. “L’ambiente in cui viviamo influenza fortemente abitudini e stili di vita e fattori come cambiamenti climatici, inquinamento, incuria, illegalità diffusa e spreco delle risorse stanno progressivamente accrescendo il distacco tra popolazione e territori, ponendo le basi per un inevitabile peggioramento della qualità complessiva di vita di tutti”, si legge nel comunicato. Partendo da tale consapevolezza, “l'iniziativa ha voluto offrire un momento di proposta e confronto per ribadire un concetto semplice ma indispensabile: la necessità di ricercare un nuovo equilibrio tra uomo e ambiente, costruito nella legalità, capace di generare nuove opportunità per l’economia e l’occupazione”. È questo l'obiettivo della collaborazione delle associazioni organizzatrici che, pur nel rispetto e nel mantenimento delle proprie rispettive storie ed identità, intendono porre le basi pragmatiche per una “cultura ambientale sistemica, non fatta di particolarismi ed ideologie, ma allargata a tutti gli attori in campo, tutti ugualmente interessati a ristabilire un equilibrio fecondo tra uomo e natura”.
Sono stati presentati alcuni progetti e soluzioni: “la salvaguardia dell’orso marsicano, la costruzione del registro nazionale degli ungulati selvatici, l’importanza della biodiversità e la gestione della fauna selvatica, la valorizzazione delle eccellenze alimentari derivanti da pratiche venatorie rispettose della legge, la costruzione di una governance europea in materia faunistica”. Ciascuna di queste iniziative avrebbe ricadute concrete su ambiente, legalità e lavoro: “inasprimento della lotta e del contrasto del bracconaggio, azioni di conservazione e di prevenzione su incidenti stradali e danni all’agricoltura causati da alcune specie animali, maggiori garanzie in termini di sicurezza alimentare e tutela della salute, armonizzazione delle discipline dei vari stati europei in materia di gestione faunistica attraverso regolamenti comuni, creazione di attività produttive in materia alimentare basate su un corretto equilibrio tra uomo e natura”.

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