martedì 16 luglio 2019

Da Casalotti a Battistini in funivia, il progetto è concreto

Da Casalotti a Battistini in funivia, il progetto è concreto: l'opera costerà 110 milioni di euro Roma Metropolitane ha pubblicato rendering e informazioni sull'infrastruttura: 4 chilometri in 18 minuti, sette le stazioni previste Dal capolinea della metro A di Battistini oltre il Grande Raccordo Anulare, verso la borgata di Casalotti, sospesi per aria sopra traffico e strade congestionate: prende forma il progetto della funivia Casalotti-Battistini, l'infrastruttura per la quale la Sindaca Raggi vorrebbe porre la prima pietra entro fine mandato, dunque per la metà del 2021.  Funivia Casalotti Battistini: il percorso  Un tracciato di 3,85 km con 7 stazioni, due attestamenti terminali e cinque intermedie: Battistini, Acquafredda, Montespaccato, Torrevecchia, Campus, Collina delle Muse/GRA e Casalotti/GRA. Tempo di percorrenza poco meno di 18 minuti, 17 e 34 secondi per la precisione. Questo quanto emerge dal rendering pubblicato da Roma Metropolitane.  La tipologia di impianto a fune adottata per il progetto è quella della "cabinovia ad ammorsamento automatico": un impianto monofune di tipo aereo a movimento continuo che sgancia la cabina dalla fune traente/portante durante l'attraversamento delle stazioni, per consentire il passaggio nelle banchine a una velocità ridotta agevolando così l'imbarco e lo sbarco dei passeggeri. Raggi presenta la funivia, ecco il progetto: "Pronto entro il 2021" In cabina tra Battistini e Casalotti 3600 persone l'ora In base alle stime saranno circa 3600 a ora e per senso di marcia gli utenti che la funivia Casalotti Battistini potrà trasportare.  In termini di frequenza, le cabine entreranno nella stazione ogni 10 secondi nelle ore di punta. Le cabine ospiteranno 10 persone, con due file di 5 posti uno di fronte all'altro, i sedili saranno di tipo individuale e reclinabili per ospitare sedie a rotelle, biciclette o passeggini. Per soddisfare la richiesta di trasporto saranno utilizzate circa 200 cabine da 10 posti ognuna. A sorreggere l'infrastruttura da Battistini a Casalotti 41 piloni con altezza compresa tra 15 e 36 metri: saranno costruiti in acciaio zincato e montati su un basamento in calcestruzzo armato di forma cilindrica, mentre le fondazioni saranno realizzate in opera su palificate.


Da Casalotti a Battistini in funivia, il progetto Intorno alla funivia parcheggi e ponti Oltre alla funivia il progetto prevede anche una serie di opere complementari come parcheggi di scambio, ponti, opere stradali e interventi sul verde al di sotto della linea aerea, oltre che l'adeguamento della quota dei cavi di due elettrodotti di media/alta tensione per consentire il passaggio della cabinovia. 530 i posti auto complessivamente previsti nei parcheggi a raso a servizio delle stazioni Casalotti, Collina delle Muse/GRA e Torrevecchia; 43 nel parcheggio interrato a un solo livello asserviti all'impianto sportivo di Battistini in sostituzione del parcheggio a raso esistente.  Con l'impianto a fune sospesa da realizzare anche un ponte in corrispondenza dell'attraversamento del GRA ( Anas ha dato parere favorevole)e un ponte ciclopedonale per l'attraversamento di via di Boccea in adiacenza alla stazione Acquafredda.  Funivia Casalotti Battistini: opera da 110 milioni di euro Per la funivia Casalotti Battistini gli studi progettuali preliminari e il progetto di fattibilità tecnico-economica sono completati. La durata dei lavori stimata in 19 mesi. Un'opera da 110milioni di euro che per la Giunta Raggi potrebbe cambiare il volto della mobilità di quel quadrante della città. 




Si stanno concludendo le indagini geognostiche per la progettazione della funivia urbana casalotti Battistini.  


Una volta ultimata questa fase necessaria, ci sarà la stesura del progetto defenitivo, che verrà presentato ufficialmente in aula consiliare del municipio 13 e con il finanziamento da parte del Ministero, partirà la gara per l'aggiudicazione del' appalto e potranno partire i lavori.
Già lo scorso dicembre 2018 Roma Capitale aveva richiesto al Ministero delle Infrastrutture i finanziamento del progetto compresi a quelli contenuti nel Piano, ovvero le tre nuove tramvie, il potenziamento e l’estensione di linee ferroviarie urbane, le due funivie (casalotti e Magliana) e l’acquisto di nuovo materiale rotabile.  Istanza mit



Ecco da dove nasce l'idea Funivia Urbana Casalotti Battistini 


lunedì 15 luglio 2019

I gatti allungano la vita: combattono la depressione e fanno bene al cuore




Adottare un gatto allunga la vita. Secondo diverse ricerche, infatti, il contatto con i felini avrebbe numerosi effetti benefici sprattutto per i cardiopatici. Per questo motivo la Fondazione Iseni e il Centro Cuore Malpensa, che l'anno scorso avevano lanciato una pet-therapy con l'adozione gratuita di cani, partono ora, da ottobre, con un'analoga iniziativa con i gatti.

«I principali benefici riguardano la sfera dei disturbi stress-correlati e depressivi e la sindrome ansiogena - spiega Andrea Macchi, direttore della struttura, che a sua volta ha adottato un micio -. Il contatto con il pelo del gatto produce ossitocina, l'ormone della felicità. A differenza del cane, la difficoltà del gatto a fidarsi dell'essere umano stimola in quest'ultimo l'autocontrollo e l'impegno prolungato nella relazione. Il contatto con il pelo è piacevole e distensivo, agisce in modo positivo su battito, frequenza cardiaca e pressione arteriosa. Tutto ciò produce quindi enormi benefici a livello cardiovascolare, prolungando e migliorando quindi la vita umana».

«Abbiamo deciso di avviare, attraverso la Fondazione Iseni, dei protocolli di intesa con alcuni gattili del territorio gestiti da volontari dove vengono portati i gatti abbandonati. Proporremo a chi soffre di patologie cardiache l'adozione di un cucciolo - rende noto il presidente Fabrizio Iseni -. Una soluzione con un doppio risultato: primo, ovviamente, prolunga la vita ai malati, secondo dà una casa ai gatti abbandonati, che avranno così una famiglia e ripagheranno tutto l'affetto che ricevono regalando anni di vita a chi se ne prende cura».

domenica 14 luglio 2019

Abbiamo un decimo della ricchezza che avevamo negli anni 80



La situazione economica italiana, quella del ‘miracolo italiano‘, è nata come connubio tra le piccole banche, che erano prevalentemente locali e le piccole imprese familiari. Quel modello ci ha portato a diventare uno dei più grandi paesi del mondo, tanto che nel 1980-81 eravamo arrivati a un rapporto di 25% di risparmio sul reddito.
Oggi, al contrario, il risparmio che le famiglie italiane hanno alla fine del mese è di poco superiore al 2%. Con la lira c’era l’occupazione, c’erano gli investimenti, la spesa pubblica e, soprattutto, c’era la ricchezza delle famiglie.
E’ evidente che, allo stato attuale, siamo a un decimo della ricchezza che avevamo quarant’anni fa.

Malvezzi Quotidiani, l’appuntamento con l’economista Valerio Malvezzi per comprendere i meccanismi dell’Economia Umanistica.


Motore Schietti: la Spiegazione tecnica




Provo di nuovo a parlare del mio Motore che riesce a pompare acqua ad oltre 150 metri di altezza con lo stesso sforzo di pomparla da 10 cm e sfruttare la sua caduta per dare energia elettrica pulita a tutto il mondo. Sforzatevi di capire , è in gioco il futuro del pianeta perchè c'è un boicottaggio, tant'è che ho sporto a tutte le polizie del mondo.



Il funzionamento è analogo alla Pompa di Ctesibio (o pompa a mano) solo che si aumenta la pressione dell'aria sulla superficie dell'acqua mettendo la pompa e tutto l'impianto dentro una camera pressurizzata a 15 atmosfere e l'acqua risale fino a 150 metri sfruttando poi la sua caduta. Ho messo una pompa dentro una camera iperbarica, non servirebbe aggiungere altro, però se volete approfondire proseguite pure.



(La notizia dell'invenzione viene data da anni a pagamento su Facebook, almeno 10 milioni di volte anche con lettere aperte a personaggi famosi come Greta Thunberg, Beppe Grillo, Mattarella. Fra le migliaia di Mi Piace e Condividi ci sono centinaia di Ingegneri e Architetti. Decine di persone hanno donato per pagare le spese della pubblicità su Facebook. Sono stato invitato all'Università La Sapienza di Roma a tenere una lezione sul Motore Schietti ad ingegneri esperti di energia. L'Ingegnere Filippi ha risposto varie volte a domande sul Motore Schietti dai microfoni di Radio Gamma 5. Per anni Repubblica e Corriere hanno citato il Motore Schietti nei commenti di articoli pertinenti. Oltre 100 gruppi Facebook hanno pubblicato post del Motore Schietti fra cui molti di ingegneria, fisica e architettura. Se avete dei dubbi e ritenete che sia una bufala per raccogliere donazioni denunciatemi a Polizia, Carabinieri, Striscia, le Iene, Report, Butac, Wikipedia, o chi volete, ma sono io che ho sporto denuncia per il boicottaggio. Per capire bene la problematica leggete le FAQ)




La pompa di Ctesibio riesce a pompare acqua attratta dal vuoto quasi senza sforzo fino 10,33 metri di altezza per via della pressione atmosferica che viene esercitata sulla superficie dell'acqua. Pompa con lo stesso sforzo a 10 cm, 1 metro, 3 metri, 5 metri, 7 metri e 10 metri. Fino a 10,33 metri.



Torricelli dimostrò il suo funzionamento con il barometro (cerca pure su qualsiasi enciclopedia, su google o guarda i disegni delle spiegazioni cliccando per ingrandirli). Nella pompa di Ctesibio (o pompa a mano) l'acqua rimane in sospensione a 10 metri come il mercurio a 76 centimetri nel barometro di Torricelli per la pressione dell'aria sulla superficie dell'acqua. Il mercurio pesa 13 volte di più dell'acqua.



Con il trucco delle valvole che si aprono e si chiudono alternativamente, l'acqua viene estratta dalla pompa dall'altezza di 10 metri e non deve essere pompata ogni volta dalla base e quindi si compie pochissimo sforzo, bisogna solo muovere la pompa e la pressione atmosferica spinge sempre nuova acqua fino a 10 metri. Diversamente se con la corda e una carrucola si dovesse portare un secchio d'acqua fino a 10 metri di altezza, il terzo piano di una casa, si farebbe uno sforzo decine di volte maggiore. Si può studiare il fenomeno nelle cannucce delle bibite, l'acqua in sospensione nella cannuccia viene aspirata direttamente in bocca e non deve essere aspirata ogni volta dal bicchiere perché la pressione atmosferica sostituisce quella appena bevuta. Lo sforzo per aspirare acqua con la cannuccia delle bibite è lo stesso a 5 cm, a 10 cm o a 20 cm, non il doppio o il quadruplo. E' lo stesso anche a 10 metri.

Non viene sfruttato questo metodo perché non bastano 10 metri per produrre tanta energia e si riuscirebbe a malapena ad azionare una pompa elettrica a ciclo continuo per via dei rendimenti delle turbine a bassa pressione 60%, dei motori elettrici 90%, delle pompe che hanno un peso 70% e degli attriti dei tubi 90%. Un impianto alto 10 metri per sfruttare poi nella pratica un rendimento di un metro o due non conviene, l'energia costerebbe decine di volte di più di quella solare. Ci vuole anche tanta acqua. Per avere un surplus di 1,5 kWh servirebbe poi una turbina da minimo 5 kWh per azionare anche la pompa. Fare un torrente da quasi 1 metro cubo di acqua al secondo nella propria abitazione o nel giardino è impossibile. Anche una piscina alla base costa. Nessuno spenderebbe 70-100 mila euro per un impianto effettivo da 1,5 kwh.

Però se si aumenta la pressione dell'aria sulla superficie dell'acqua di 4 volte tramite una camera pressurizzata a 4 Atmosfere, si riesce a far risalire l'acqua 4 volte di più fino a oltre 40 metri e le turbine ad alta pressione con resa al 90% cominciano a girare. Se si aumenta ulteriormente la pressione dell'aria dentro la camera iperbarica l'acqua risale anche fino a 70, 100 o meglio 150 metri. La pompa impiega la stessa energia a 10 metri, a 40, a 100 e a 150 metri. A 150 metri si pompa acqua con lo stesso sforzo che a 10 metri e già a 10 metri non si compie quasi nessuno sforzo. Nessuno ci aveva pensato, da 150 metri si può produrre tanta energia a poco prezzo, mentre a 30-40 metri il costo sarebbe altissimo per via della camera iperbarica. Più si sale e più conviene.

Una camera pressurizzata (comunemente detta camera iperbarica) è come una camera d'aria della bici, una volta raggiunta la pressione si mette un tappino e tiene la pressione senza consumare energia. Quindi si consuma un po' di energia a metterla in pressione, ma poi rimane pressurizzata senza ulteriore consumo per giorni o addirittura settimane finchè non la si apre per manutenzione.



Guardate il disegno: va costruita una camera sigillata con dentro aria compressa a 15 atmosfere in cui istallare una piscina contenente acqua, quindi una conduttura immersa dentro come fosse una cannuccia delle bibite, poi una pompa di Ctesibio elettrica alla cima della conduttura per aspirare acqua a oltre 150 metri di altezza con pochissimo sforzo attratta dal vuoto e infine sfruttare la sua caduta dentro la piscina come in una centrale idroelettrica con delle turbine. Avviene tutto dentro la camera pressurizzata, la pompa è dentro la camera. Non è un autoclave come nelle case in cui l'acqua sgorga dai rubinetti per la differenza di pressione con la cisterna pressurizzata. L'acqua non viene tolta dalla camera pressurizzata aspirandola con la pompa e non va reimmessa. Rimane sempre dentro.

E' facile da capire, se c'è 1 Atmosfera di pressione dell'aria sulla superficie dell'acqua, l'acqua risale di 10 metri attratta dal vuoto come si sa da oltre 2000 anni con la pompa di Ctesibio (o con le cannucce delle bibite in cui si aspira liquido pesante come se fosse aria, o con le siringhe delle iniezioni, o col barometro di Torricelli). Se invece facciamo 15 atmosfere dentro una camera pressurizzata risale senza problemi fino a 150 metri ed allora il Motore Schietti diventa abbastanza efficiente per produrre energia elettrica su ampia scala (se ci fossero perdite di carico per gli attriti dei tubi e a 15 atmosfere l'acqua risalisse fino a 120 metri, basta aumentare la pressione a 19-20 atmosfere. Anche la pompa a mano nella pratica aspira acqua fino a 9 metri circa).



Per produrre tanta energia a 50 metri serve il doppio dell'acqua che a 100 metri e il triplo che a 150 metri. Quindi il motore va costruito alto almeno 150 metri. Con una grossa pompa di Ctesibio elettrica è sicuramente possibile aspirare a 150 metri una decina di metri cubi di acqua al secondo senza sforzo (come se fosse a 1 metro). Con una torre dal costo poco superiore a 40 milioni, con la pompa di aspirazione e una condotta di caduta, si può produrre fino a 10 MW consumando massimo 1 MW con le pompe. Con impianti da 10-12 torri si potrebbe dare energia a 100 mila abitanti.

Per capire il vantaggio immaginate una bottiglietta d'acqua portata a 150 metri senza fatica (mezzo litro d'acqua con una sola pompata a mano invece di essere issato con una corda), e poi, lasciandola cadere ad accelerazione gravitazionale, l'urto contro il suolo. Nelle turbine ogni litro di acqua che aziona le pale ha sopra di sè il peso di 150 metri di acqua nella condotta, molte tonnellate. Ogni litro passa ad alta velocità con la forza del peso di molte tonnellate. Teoricamente c'è una proporzione di almeno 1 a 150 fra l'energia consumata dalle pompe e quella che si ottiene nella turbina. Nella pratica ho calcolato delle pompe elettriche che consumino un 1/10 dell'energia prodotta.



Le turbine idroelettriche Francis hanno un rendimento fino al 94% rispetto all'energia potenziale, quindi l'energia cinetica si trasforma quasi tutta in energia elettrica. Per produrre 10 MW da 150 metri con una resa del 90% servono quasi 8 metri cubi di acqua al secondo. Le turbine Francis nella foto hanno potenza di 10 MW con salto di 108 metri. La portata d'acqua di questa turbina è di circa 11 m3/s. Notate come la condotta  a forma di chiocciola si rimpicciolisce per ridurre la portata dell'acqua sulle pale della turbina. In alcune turbine Francis è ancora più evidente.



La riduzione della dimensione dell'iniettore dell'acqua si può notare meglio nelle turbine Pelton. Condotte anche di 2-3 metri di diametro hanno ugelli di pochi centimetri da cui l'acqua esce con altissima pressione a vari metri cubi al secondo. L'acqua scorre senza attriti nella condotta larga e poi esce al massimo della potenza dagli ugelli. La portata d'acqua della turbina nella foto è di circa 15 m3/s con un balzo di 290 metri ed una potenza di 36 MW. La resa di una turbina Pelton è di circa l'88%. Vengono utilizzate soprattutto per balzi considerevoli anche di 1000 metri.



Si può vedere bene nell'animazione la dimensione degli ugelli. Quando la punta arretra esce l'acqua dai fori.



Per portare l'acqua a 150 metri e sfruttare la sua caduta vanno realizzate delle pompe di Ctesibio molto grandi per permettere all'acqua di scorrere bene dalle valvole e dal foro di uscita. La dimensione della pompa deve essere minimo alcune decine di volte quella complessiva degli ugelli delle turbine Pelton. Deve essere maggiore anche alle condotte di caduta di almeno 2-3 volte. Più grande si riesce a farla meglio è, l'acqua scorre meglio, però senza esagerare.



Quindi va fatta una pompa particolare di circa 3 metri diametro con un grande foro da cui l'acqua sgorghi a 360 gradi senza intralci. Meglio di due sole valvole di 3 metri dovrebbe essere farne tante di pochi centimetri in modo che si aprano e chiudano bene velocemente. L'escursione dello stantuffo per ogni pompata, il movimento su e giù della pompa, secondo me deve essere di circa 50 cm, per 2,5 volte al secondo, quindi 3,2 m3 di acqua, 3,2 tonnellate a pompata. Se una pompa sola di 3 metri di diametro risultasse troppo grande, se ne possono realizzare 4 di 2 metri di diametro, volendo con ritmo anche di 3-4 pompate al secondo (o con un ritmo minore, ma un'escursione maggiore anche di 1 metro). Ma può essere che sia meglio una pompa di 4,5 metri di diametro con un solo ciclo al secondo. Le valvole di una pompa a mano normalmente in vendita si aprono e si chiudono 1 volta al secondo se si pompa al massimo della velocità. Non dovrebbero esserci problemi ad aumentare a 2,5 volte al secondo, però va bene anche 1 ciclo al secondo con un'escursione maggiore.



I motori diesel giganteschi delle navi portacontainer fanno 2 giri al secondo. Quello nella foto alto 12 metri, largo 8 e lungo 16, ne fa 120 al minuto ed ha i pistoni lunghi 6 metri che fanno un'escursione di alcuni metri

Un motore elettrico ha un'efficienza del 90%. Vanno fatte prove, ma teoricamente si dovrebbe riuscire. Per ogni 10 MW prodotti secondo i miei calcoli si consumerebbe circa 1 MW per le pompe, ma sono stato largo, ho messo 1/10 non 1/150 dell'energia prodotta. Un montacarichi da 400 kg normalmente in vendita  consuma 1 kWh. Per 3,2 tonnellate basterebbero 8 kWh.  Quindi 1 MW é 125 volte di più del minimo necessario. Però anche fossero 2 MW rimarrebbe ancora tantissima energia. Calcoli precisi possono essere fatti solo dopo esperimenti, ma al limite migliorerebbero la resa. Non esistono formule specifiche e anche ingegneri specializzati fanno calcoli approssimativi.



Nella foto un motore elettrico asincrono trifase da 1 MW. Per dare un'idea la potenza di 1 MW è quella del motore di un treno TGV da 300 km/h. Le pompe con tanto di motore sono molto grosse e pesano varie tonnellate, ma possono essere fatte in titanio che pesa la metà dell'acciaio, o in alluminio, o in lega leggera o carbonio.

A 190-200 metri con 24-25 atmosfere, servirebbe meno acqua per produrre quasi 10 MW, massimo 6 m3/s e tutto si faciliterebbe, le pompe sarebbero più piccole, anche le condotte e così il bacino di raccolta dell'acqua. Si può tentare di portare 8m3/s anche a 200 metri e produrre 14 MW. Non credo sia possibile oltre i 200 metri, però va provato.

Servono anche due camere iperbariche leggere in gomma come la camera d'aria di una bici (di solito viene pompata a 8 atmosfere), al limite ricoperte di fibra di carbonio, una sopra e una sotto collegate dalle condotte a tenuta stagna. Va tenuta in pressione anche la parte superiore se no l'acqua non rientra nella parte inferiore e risalirebbe aria. Quella sopra va fatta aderente ai macchinari per ridurre il volume e il peso dell'aria compressa. Il peso di 1 metro cubo di aria a 20 atmosfere è circa 25 chili. In caso di manutenzione la camera iperbarica va aperta e poi rimessa in pressione o semplicemente gli va ridotta la pressione.



Per essere più precisi vanno fatti esperimenti. Sicuramente a 150 metri arriviamo con 19-20 atmosfere. Si potrebbe tentare di arrivare a 190-200 metri con 24-25 atmosfere, massimo 30.  In questa fase sono inutili lunghe discussioni del tipo se la pompa debba essere di 2,90 metri di diametro o 3,15, se l'aria debba essere 19 o 24 atmosfere, se l'altezza debba essere 150 o 200 metri. Teoricamente è possibile, nella pratica bisogna provare per ottenere la massima efficienza al minore costo di costruzione. Magari si riesce anche a 210 metri.  Magari meglio di una pompa da 8 m3/s sono 2 pompe da 6 m3/s o 4 da 3 m3/s, e quindi una resa di 12 m3/s per 15 MW. Magari la forma della pompa non deve essere rotonda, ma rettangolare di lunghezza 7 metri e larghezza 40 cm facilitando il lavoro delle valvole e la fuoriuscita dell'acqua, anche se aumenta l'attrito.

Magari aggiungendo abbondante sale di mare all'acqua portando il suo peso specifico ad 1,25 come l'acqua del Mar Morto, si può ridurre del 20% l'altezza del motore e la dimensione della pompa e produrre 10 MW con 6 m3/s da 160 metri o con 8 m3/s da 120 metri.

Magari dovendo comunque costruire una base di contrappeso per terremoti e venti, si possono sotterrare 20-30 metri come i garage a 4 piani dei grattacieli riducendo l'altezza della torre ed i costi.



Per fare delle comparazioni una turbina eolica da 10 MW è alta circa 160 metri, però funziona solo quando c'è vento, il Motore Schietti 24 ore su 24. Una centrale solare da 100 MW occupa circa 1 Km2 e produce energia poche ore al giorno. In 1 km2 si possono mettere almeno 100 Motore Schietti da 10 MW. Nella foto ho quadruplicato la torre Telecom di Rozzano (Mi) alta 187 metri a cui ho tolto la cima di 30 metri con le antenne, sicuramente più costosa rispetto alla nostra, ma rende l'idea della dimensione. In molti luoghi ci saranno almeno 10-20 torri una vicina all'altra, forse 100. Rispetto alla fotocomposizione si possono immaginare almeno altre due file di 4 torri dietro. Comunque gli architetti si sbizzarriranno e le popolazioni con un referendum sceglieranno il progetto più gradito per il loro territorio. I comuni sui quali verranno installate grandi strutture anche di 100 torri per rifornire le metropoli avranno sconti sull'energia e sovvenzioni al comune per servizi, scuole ed ospedali.



Un grattacielo civile di 150 metri costa circa 150 milioni, un Motore Schietti minimo 40 milioni, massimo 50-60 milioni. Una struttura da 12 torri per 120 MW complessivi massimo solo 500 milioni per via dei pezzi prefabbricati e del lavoro in serie. Al costo attuale dell'energia idroelettrica (0,096 kWh) un Motore Schietti da 10 MW ne produrrebbe circa 8 milioni all'anno. Una struttura da 12 torri per un totale di 120 MW circa 96 milioni, si ripagherebbe in 5 anni e quindi il costo al consumatore potrebbe dimezzare o ancora meno. Credo che il valore dell'energia prodotta diverrà circa 4 milioni all'anno per torre (0,049 kWh), meno di nucleare e carbone. E quindi il Motore Schietti dovrebbe ripagarsi in 10 anni. Se però il costo di una torre fosse di 60 milioni, calcolando quasi 1 milione i costi di gestione annui per ogni torre e quindi l'utile di 3-4 milioni l'anno, massimo si ripagherebbe in 15-20 anni e poi si avrebbe energia praticamente gratis. Però siamo stati bassi, se mettiamo 2-3 pompe per torre aumentando la resa a 15 o 20 MW cambia tutto. Le condotte d'acqua di risalita conficcate per 30 metri nelle basi in cemento danno solidità alla torre, non debolezza. I costi di gestione di una centrale idroelettrica della stessa potenza sono massimo 500 mila euro l'anno e nel Motore Schietti servirebbe meno personale. Però nei costi di gestione ho messo anche le royalties per il brevetto (che poi come sapete dovrebbero diventare la tassa mondiale permanente sulla produzione di energia da devolvere all'ONU per pace, ambiente e povertà).



E' importante tenere conto dei costi sociali dell'energia da fossili e nucleare che viene calcolata dall'UE e dall'ONU in 6 volte il suo prezzo di costo per danni da smog, effetto serra, scorie nucleari, guerre, debito estero. Infatti le rinnovabili ricevono sovvenzioni e vengono considerate convenienti fino a 5 volte il costo di energia nucleare e da carbone (0,257 kWh). In Francia il costo del nucleare è 0,049 kWh, ma effettivamente calcolando per esempio gli accantonamenti per lo smantellamento, le spese militari per occupare nazioni con riserve di uranio, il costo militare per lo scudo spaziale per proteggerle, la corruzione per tenere calmi i cittadini, le sovvenzioni pubbliche, si va a circa 0,300 kWh. Il costo di gas e petrolio oscilla con il mercato, ma è quasi doppio di quello di carbone e uranio e con i costi sociali comunque circa 0,300 kWh.



L'energia del Motore Schietti a 0,049 kWh sarebbe proprio molto conveniente, c'è lavoro utile per produrre energia elettrica risolvendo problemi come effetto serra e povertà, rendendo possibile produrre acqua condensata, desalinizzata o riciclata, oppure idrogeno per autovetture con l'elettrolisi dall'acqua, o alimentare auto elettriche con batterie al grafene, o scaldare le case con pompe di calore elettriche, o cuocere i cibi con piastre di cottura elettriche. Ogni torre potrebbe rifornire circa 20 mila abitanti in base ai consumi attuali, 10 mila con auto, riscaldamento, piastre di cottura.



Se volete avere la prova scientifica che aumentando la pressione atmosferica l'acqua risalga oltre i 10 metri dovete provare ad andare con un barometro di Torricelli dentro una camera iperbarica di un centro medico specializzato. Il mercurio a pressione normale rimane in sospensione a 76 cm perché è 13 volte più pesante dell'acqua. Dentro la camera iperbarica se si regola la pressione a 2,5 atmosfere rimane in sospensione a 190 centimetri. Se prendete una cannuccia delle bibite funziona benissimo anche a pressione 2,5. Funziona benissimo anche una pompa di Ctesibio: l'acqua invece di risalire fino a 10 metri con pressione 2,5 risale fino a 25 metri. La pressione maggiore non impedisce il funzionamento. Con 15 atmosfere l'acqua risale di 150 metri e quindi il Motore Schietti funziona. Con la camera iperbarica e il mercurio non serve costruire nemmeno un prototipo di prova di 25 metri di altezza.

Il Motore Schietti non è un impianto per produrre energia direttamente nelle case con impianti di 25 metri di altezza. La camera iperbarica di 25 metri costerebbe vari milioni, più di un condominio. Vanno costruiti grossi impianti di 150 metri per dare energia a milioni di persone.

I movimenti dentro ad una camera iperbarica incontrano una resistenza leggermente superiore essendoci aria compressa, ma ci si muove senza problemi. Se lanciate in alto una boccia cade a terra accelerata dalla gravità. Cade anche l'acqua nella condotta che porta alla turbina del Motore Schietti, dato che in più ha sopra il peso della colonna di 150 metri di acqua. Più c'è peso, minore è la resistenza dell'aria, come quando si lascia cadere una piuma o un sasso, la piuma svolazza, il sasso cade. Un sasso va a fondo anche nel mare per via del peso specifico maggiore. La colonna d'acqua alta 150 metri prima aziona la turbina e poi rientra nella piscina dell'acqua da dove viene aspirata nuovamente a 150 metri di altezza. La pressione dell'aria non impedisce all'acqua di sgorgare dalla pompa. La pressione a 15 atmosfere non è tanto, l'aria oppone resistenza, ma non tantissimo. Se ci si riesce a muovere nell'acqua che è un liquido figurarsi nell'aria anche se è un po' compressa.

Nelle bombole da sub l'aria è pressata a 300 atmosfere, pesano, ma 15 kg è il peso dell'acciaio mentre la nostra camera iperbarica è fatta in gomma. L'aria pesa 1,29 grammi al litro. Un litro d'aria a 15 atmosfere pesa 19 grammi, mentre un  litro d'acqua pesa 1 kg, non ci sono problemi di alcun tipo anche se dovessimo aumentare la pressione a 19-20 atmosfere. Si potrebbe trattare di una resa minore della turbina del 2%. Non credo ci siano problemi nemmeno a 30 atmosfere. Io per sicurezza ho fatto calcoli con perdite del 4%. Le turbine Francis hanno un rendimento fino al 94%, ma io calcolo il 90%. La percentuale non è maggiore per lo stesso principio che un auto nella scia di un'altra incontra meno resistenza dell'aria. L'acqua nella condotta e nell'uscita della turbina segue l'acqua precedente che ha già spostato l'aria e quindi la maggiore pressione dell'aria è quasi ininfluente. La prova che sia così viene data dalle stesse turbine Francis a pressione ambiente che hanno una resa quasi del 94% per attriti dei tubi, resistenze meccaniche ed efficienza dell'alternatore, ma non per problemi di resistenza dell'aria e quindi non perdono il 30-40% come un auto ad alta velocità. Un'altra prova è l'elica dei motori dei motoscafi che gira vorticosamente nonostante l'acqua sia molto più densa dell'aria a 15-20 atmosfere. Una camera d'aria della bicicletta a 8 atmosfere sembra durissima e incomprimibile come l'acqua in un contenitore sigillato, ma appunto come l'acqua non è roccia. Quindi la pompa, l'acqua e la turbina non hanno nessuna difficoltà a spostare l'aria e raggiungere velocità elevate sfruttando l'effetto scia.



Non serve costruire modellini in scala del Motore Schietti da esibire in video senza che vengano toccati, che magari accendono lampadine, ma potrebbero essere azionati da pile. I detrattori che vendono petrolio negherebbero comunque il funzionamento. Bisogna dimostrare il funzionamento, in particolare che l'acqua risalga, non che scenda.



I prototipi quindi sono le cannucce delle bibite, le siringhe delle iniezioni, il Barometro di Torricelli e la Pompa di Ctesibio. Per capire che l'acqua rimane attratta dal vuoto dovete prendere una siringa delle iniezioni e potete vedere l'acqua che rimane attaccata allo stantuffo (il vuoto) mentre aspirate senza fatica senza sentire il peso dell'acqua. Con la siringa potete fare tanti esperimenti. Se la tenete tappata ed aspirate, fate fatica e si crea il vuoto. Se aspirate aria fate la stessa fatica di aspirare acqua. Nella cannuccia delle bibite vedete l'acqua che rimane attaccata all'aria che aspirate, avviene fino a 10 metri di altezza come nella pompa a mano, poi se aspirate ancora oltre i 10 metri l'acqua non risale più e si forma il vuoto. Senza la pressione atmosferica non riuscireste a farla risalire neanche di un millimetro. Se con due dita premete sulla cannuccia l'acqua rimane in sospensione come nel barometro di Torricelli.



Nella cannuccia in particolare si vede bene che vi ritrovate l'acqua già in bocca aspirando quella in sospensione e non dovete aspirarla ogni volta dal bicchiere perché viene sostituita sempre da nuova acqua spinta dalla pressione atmosferica. Con una cannuccia di 5 cm fate la stessa fatica ad aspirare acqua che con una di 10, una di 20 e una di 40 cm. Non il doppio, il quadruplo o 8 volte di più. Aumentando la pressione a 4 atmosfere l'acqua risale fino a 40 metri, e a 15 atmosfere fino 150 metri. Al limite a causa di perdite di carico va aumentata ulteriormente la pressione della camera iperbarica.



Nessun ingegnere può negare il Motore Schietti a Camera Pressurizzata perché ha studiato i Principi della Scienza comprovati come il funzionamento della Pompa a mano, del Barometro di Torricelli, delle siringhe e delle cannucce delle bibite, e potrebbe finire in galera come un medico che desse apposta una diagnosi sbagliata. Se cercate su una qualsiasi enciclopedia "pompa a mano" o "barometro di Torricelli" trovate le stesse spiegazioni.

Il Motore Schietti è un moto perpetuo, ma non produce energia dal nulla contraddicendo i principi della termodinamica: sfrutta semplicemente la forza di gravità tramite il trucco scoperto da Ctesibio che ho migliorato aumentando la pressione atmosferica dentro la camera pressurizzata sigillata. La pompa di Ctesibio e il Motore Schietti violano il campo conservativo dell'energia gravitazionale, ma è risaputo da millenni, non è impossibile. Anche con con un salto, con l'evaporazione o i tubi capillari si vince la forza di gravità, bisogna applicare una forza che nel Motore Schietti è la pressione dell'aria sulla superficie dell'acqua. Gli atomi e le molecole d'aria si muovono in continuazione e più sono concentrati più si muovono generando la pressione.

Siamo nel 2017 e in base alle mie ricerche non sono emersi altri metodi dimostrabili scientificamente in internet per produrre energia pulita ovunque 24 ore su 24 in grandi quantità e quindi bisogna far conoscere a tutti questo metodo, poi se ce ne fossero altri occultati verranno svelati piuttosto di costruire ovunque torri di 150 metri.

Domenico Schietti
https://domenico-schietti.blogspot.it

SCHEDA TECNICA MOTORE SCHIETTI 150 METRI
Portata d'acqua 8 m3/s
Potenza: 10,5 MW
Consumo pompe: 1 MW
Potenza effettiva: 9,5 MW (19.000 abitanti al consumo medio attuale)
Ricavo Annuo: 8 milioni di Euro al prezzo attuale dell'energia, 4 milioni al nuovo prezzo
Spese annue: 800 mila euro
Costo costruzione: 40-60 milioni di euro

SCHEDA TECNICA MOTORE SCHIETTI 200 METRI
Portata d'acqua 8 m3/s
Potenza: 14,1 MW
Consumo pompe: 1 MW
Potenza effettiva: 13,1 MW (26.200 abitanti al consumo medio attuale)
Ricavo Annuo: 12 milioni di Euro al prezzo attuale dell'energia, 6 milioni al nuovo prezzo
Spese annue: 1 milione di euro
Costo costruzione: 60-80 milioni di euro

Se si utilizzeranno pompe di calore elettriche per riscaldamento, piastre di cottura elettriche, auto ad idrogeno ed elettriche, una torre fornirà meno abitanti.

Proseguite è importante per capire meglio:




- C'è un complotto globale per usare petrolio, gas, carbone e nucleare e quindi non posso costruire il mio motore, servirebbero decine di milioni, sono strutture enormi che vanno costruite dalle compagnie elettriche in accordo con le popolazioni. Ho scritto per anni tutti i giorni a tutti i governi del mondo e potete anche voi fare la stessa cosa per questo ho fondato il Movimento Schiettista, ho aperto la pagina Facebook del Motore Schietti. ed ho fatto una Denuncia per Genocidio da Smog ed Effetto Serra a Polizia e Carabinieri



- con l'innalzamento dei mari fra pochi anni, massimo nel 2025, il mercato immobiliare delle zone litoranee crollerà perché tutti vorranno vendere e nessuno comperare. Sarà l'inizio del crollo dell'economia, serve il Motore Schietti



A questo link la mia Dottrina che invio a tutti i governi del mondo insieme alle spiegazioni del mio Motore. Se l'ONU aderisse alla mia Dottrina potrei donargli il brevetto del Motore Schietti per Unicef, FAO, UNEP, UHNCR, OMS creando una tassa internazionale permanente sulla produzione di energia da versare all'ONU.



- col Motore Schietti si dimezzerebbe il costo dell'energia, non ci sarebbe debito estero per comprare gas e petrolio all'estero, le produzioni non andrebbero nei paesi che utilizzano carbone per abbassare il prezzo dell'energia, non ci sarebbero decine di milioni di profughi climatici dal Sahel in Africa che sta desertificando.












sabato 13 luglio 2019

Abbandonata da 4 famiglie. Fragolina ha smesso di mangiare e si lascia morire.

Una giovane femmina di bracco di nome “Fragolina” si è praticamente lasciata morire di tristezza dopo l’ennesimo abbandono. La cagnolina negli ultimi cinque anni è stata abbandonata da quattro famiglie diverse. Non è rimasta mai insieme ad una famiglia per più di qualche mese. I veterinari hanno riferito che Fragolina era perfettamente in salute e che non aveva patologie che avrebbero potuto portarla alla morte in giovane età.
Abbandonata da 4 famiglie, Fragolina ha smesso di mangiare.

Quattro proprietari che le hanno provocato tali sofferenze da ucciderla. Per questo, soprattutto con questo tipo di cani d’ora in poi faremo maggiore attenzione a non darli a cacciatori”. Nonostante lo scarso amore, Fragolina si era affezionata ad ognuno di loro e aveva vissuto ogni abbandono in modo tremendo. Purtroppo il destino di questa giovane cagnolina è condiviso da tantissimi amici a quattro zampe che ogni anno vengono abbandonati con l’arrivo dell’estate.

giovedì 11 luglio 2019

Lo stadio non si farà. Ecco i motivi.



Ventisette pagine per smontare pezzo dopo pezzo il progetto Tor di Valle. Un rullo di falle, vizi formali e sostanziali, che scorre fino alla conclusione: «Non sussistono le condizioni di fattibilità per la realizzazione dello Stadio». Quindi non solo «la negazione del progetto non esporrebbe i consiglieri comunali ad alcuna forma di responsabilità ma al contrario eventuali responsabilità per danni potrebbero configurarsi nell'ipotesi di incondizionato assenso ad una operazione economico-urbanistica che potrebbe rivelarsi insostenibile rispetto agli interessi, anche economici, di cui l'Amministrazione comunale è garante». Firmato: il pool di avvocati amministrativisti dello studio Ad Law, a cui il M5S della Regione Lazio si è rivolto chiedendo un «parere pro veritate». Il documento è stato spedito ieri sera ai consiglieri comunali grillini, quelli che dovrebbero votare un'eventuale variante. Il parere è allegato a una mail firmata da tre big dei 5 Stelle alla Pisana, quelli che hanno chiesto la consulenza: il vicepresidente del Consiglio regionale Devid Porrello, la capogruppo Roberta Lombardi, il presidente della Commissione Urbanistica, Marco Cacciatore
Il documento annota una carrellata di anomalie. A partire dal paradosso per cui il grosso delle «infrastrutture a servizio dello stadio» finirebbe «sostanzialmente per essere finanziato dalla parte pubblica e dunque dalla collettività, con evidente squilibrio», scrivono gli avvocati. C'è poi il caos viabilità, con il «parere fortemente negativo del Politecnico di Torino», chiesto dalla Raggi, che ha fatto emergere «difficoltà trasportistiche» che i proponenti invece avevano «sottaciuto». Tanto basterebbe per bloccare tutto, dicono gli avvocati. Il Politecnico ha parlato di scenario «catastrofico» e di traffico paralizzato a meno che il Comune non stravolga tutta la mobilità cittadina, come ipotizzato nel Pums (Piano della mobilità sostenibile), ma ci vorrebbe un decennio e centinaia di milioni di fondi pubblici tutti da trovare. Al momento, scrivono gli avvocati, il Pums non è nemmeno definitivo, ma «in corso di adozione». Se il Comune desse mai il via libera allo stadio condizionandolo a queste prescrizioni «allo stato inattuabili», «difficilmente l'amministrazione potrebbe disattenderle senza esporsi a profili di responsabilità». Peraltro col risultato di «addossare al settore pubblico un maggiore costo non previsto».
«GRAVE ILLEGITTIMITÀ»
La zona poi è stata scelta senza una «rassegna comparativa», anche se non rispettava chiaramente i criteri «prioritari» indicati dalla legge, che prediligono il «recupero di impianti esistenti o la localizzazione in aree già edificate». Altra «grave illegittimità»: l'iter è «monco», perché quando il progetto è cambiato nel 2017 i privati avrebbero dovuto ripartire dalla conferenza dei servizi «preliminare» in Comune, anziché passare subito a quella «decisoria» della Regione. Che difatti poi ha sfornato una sfilza «di modifiche sostanziali».
A questo punto i consiglieri comunali del M5S, si legge nel parere, dovrebbero procedere con la bocciatura del progetto. Non si rischia «nessun obbligo di indennizzo o risarcimento» verso i privati, nemmeno «un rimborso per gli oneri di progettazione», dato che i proponenti, «nell'esercizio della libertà imprenditoriale» dovrebbero «proporre un progetto capace di inserirsi nel tessuto urbano migliorandolo e non di aggravarne le criticità con pregiudizio dell'interesse generale». I vertici della Roma finora hanno ripetuto: «Lo stadio è un diritto acquisito». Ma il parere smonta questa teoria. I privati hanno in mano solo un verbale della conferenza dei servizi che però «non è vincolante per il Consiglio comunale» (è citata una sentenza del Consiglio di Stato), che ha la piena «potestà» in ambito urbanistico. Anche «l'interesse pubblico» conferito dal Comune nel 2017 ha una natura «meramente preliminare, non significa attuare il progetto a tutti i costi». Morale: meglio fermarsi e non fare altri danni.
 A questo punto la cessione della Roma...


martedì 9 luglio 2019

Ecco come cambierà la gestione dei Rifiuti a Roma


Il 28 Gennaio sono state approvate le linee guida del piano industriale di Ama Roma per l'autosufficienza.
E con l'incontro di oggi tra ministro ambiente Sergio Costa, Sindaco di Roma Virginia Raggi e governatore della regione Lazio, si è finalmente data un accelereta, visto soprattutto la situazione critica del' ultimo periodo, finalmente si è deciso non si può più aspettare.


Per “servire meglio Roma” Ama ripensa a 360 gradi la sua missione puntando a posizionarsi come operatore industriale di riferimento nazionale per l’Economia Circolare: da mero “raccoglitore di rifiuti” a “produttore di materie prime seconde”. È l’autosufficienza impiantistica dell’azienda pubblica e di Roma Capitale, come fattore centrale per il miglioramento dei servizi e la creazione di valore a beneficio dei cittadini, il principale cardine del nuovo Piano Industriale di Ama le cui Linee Guida sono state approvate oggi dal Cda dell’Azienda. Lo comunica in una nota Ama.
Il primo obiettivo è quello di portare la qualità dei servizi di igiene urbana al livello delle più virtuose capitali europee, non solo con una decisa accelerazione della raccolta differenziatadomiciliare, la radicale rimodulazione della raccolta stradale e il potenziamento dei centri di raccolta per i rifiuti ingombranti e “particolari”, ma anche con una profonda riorganizzazione aziendale. Infatti per rispondere alle esigenze dei territori sui servizi di pulizia e spazzamento stradale, il piano industriale include le “Ama di Municipio”: un nuovo assetto organizzativo articolato in specifiche strutture di “area”,con ruolo di interfaccia nella gestione tra azienda, Municipi e utenti.
Punto fondamentale del piano è l’assetto impiantistico. Già prima dell’incendio del TMB Salario gli impianti aziendali coprivano meno del 25% del fabbisogno di trattamento dei rifiuti raccolti nella città di Roma. Il nuovo piano industriale punta ad abbattere la dipendenza da terzi dell’azienda capitolina prevedendo asset fondamentali per il miglioramento dei servizi erogati e la creazione di valore economico con la realizzazione di 13 nuovi impianti: 3 impianti per il trattamento degli scarti organici, 3 per il trattamento di plastica e metalli, 2 fabbriche dei materiali in sostituzione dei TMB, 4 per materiali specifici (RAEE, terre di spazzamento,  materassi, pannolini) e 1 per la vetrificazione degli scarti di trattamento.  Complessivamente questo nuovo sistema impiantistico dovrà poter trattare annualmente 880 mila tonnellate di rifiuti e materiali riciclabili.
Attraverso la raccolta differenziata, inoltre, entro i prossimi cinque anni si punta ad intercettare quasi 500mila tonnellate in più di materiali da avviare a riciclo. Nel processo, oltre al “porta a porta”, verrà innestato il programma per circa 1000 “domus ecologiche” (aree ad accesso riservato e controllato al servizio di utenze condominiali o piccoli nuclei abitativi) e la riorganizzazione della raccolta di prossimità su strada, anche attraverso l’introduzione di soluzioni tecnologiche per l’applicazione futura della tariffa puntuale.
“L'autosufficienza impiantistica – afferma il presidente di Ama Lorenzo Bagnacani - è un fattore strategico per l’azienda pubblica e rappresenterà la vera rivoluzione per Roma Capitale. Le leve del ciclo integrato dei rifiuti e una logistica radicalmente mutata costituiranno le basi per il miglioramento dei servizi e per la creazione di valore a beneficio della cittadinanza”.