sabato 24 gennaio 2015

Il premier Matteo Renzi sottovaluta le energie rinnovabili in Italia, impedendo anche in questo modo una via d’uscita dalla crisi.


In vista del nuovo quadro energetico del 2030, ecco un breve riepilogo su quello che sta succedendo in Europa e nel nostro Paese in termini di energie rinnovabili, settore che potrebbe farci uscire dalla crisi ma che continua ad essere ignorato dal governo italiano.

La commissione Europea nel Gennaio del 2014, presentò la proposta riguardo le energie rinnovabili di tagliare del 40% le emissioni dei gas ad effetto serra entro l’anno 2030.

Un mese dopo, questa proposta venne respinta ed il Parlamento Europeo, ponendosi l’obiettivo della riduzione del 80/90% sulle emissioni di gas entro il 2050, cambiava in questo modo i target: riduzione di almeno il 40% di CO2 , il 40% di efficienza energetica e il 30% di energie rinnovabili.

energie rinnovabili governo

Nel Luglio scorso, a causa di una forte crisi dell’Ucraina, l’argomento con ambiziosi obiettivi sulle energie rinnovabili è stato rilanciato (dopo accese discussioni e liti all’interno del Parlamento Europeo) come quasi fosse un voler “risparmiare” sugli investimenti delle energie rinnovabili e paradossalmente continuare con l’acquisto di carrburanti fossili dagli stati Islamici, perchè visto come investimento più sicuro.
Accade che, la commissione del Parlamento, ridimensiona il suo obiettivo proponendo un target del 30% nel 2030.

Modesto come obiettivo, in quanto con questo progetto, la percentuale di miglioramento all’anno sarebbe solo dell’uno per cento.

L’obiettivo sulle energie rinnovabili è certamente troppo debole.




Un settore che sembra quasi vincolato al rallentamento.

Ma perchè?

Eppure, in un periodo di crisi come quello che si sta attraversando a livello europeo, non solo in Italia, le energie rinnovabili porterebbero milioni di posti di lavoro facendo girare l’economia che a quanto pare continua a girare solo nelle tasche di Putin e  degli sceicchi arabi.
All’Italia, che importa ancora più dell’80% di energia(mentre nel resto dell’Europa la media è del 55%), pagandola oltrettutto più di tutti gli altri Stati, ci dovrebbe pensare il premier Matteo Renzi, che invece non sembra assolutamente interessato al problema, trascurando o sottovalutando le potenzialità dell’Italia in termini di energie rinnovabili.
Vedremo lasciarci scappare un’altra occasione che l’Italia potrebbe cogliere per riscattarsi da questa crisi?


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