sabato 31 gennaio 2015

Ormai tutti o quasi siamo a conoscenza della presenza di scie chimiche velenose nei nostri cieli,ma quali sono i loro scopi?


Quasi tutti militari ed alcuni “commerciali”.
Si fanno quindi esperimenti per una guerra futura,e chi fa questi esperimenti servendosi dei nostri cieli e avvelenando la nostra gente?
Gli USA ovviamente,ed il bello è che lo fanno LEGALMENTE,sono appoggiati infatti da unaLEGGE italiana del 1994 (clicca QUI’ per saperne di più) e da un trattato tra Berlusconi e Bush del 2001 (clicca QUI’ per saperne di più)dove praticamente l’Italia HA DATO IL PERMESSO AGLI USA DI INVADERE ED IRRORARE I NOSTRI CIELI,il tutto alle spalle del popolo italiano….
Ecco i principali scopi delle scie chimiche, in forma molto essenziale ed indicando tra parentesi se si tratta, stando all’attuale stato degli studi, di un obiettivo accertato o solo congetturato:
• Modificazione meteorologica e climatica finalizzate allo scatenarsi di eventi climatici catastrofici nei posti in cui si vuole,come ad esempio una nazione da invadere…(scopo assodato, anzi riconosciuto ufficialmente. Si vedano i numerosi brevetti tradotti in tecnologie e le pur ambigue ammissioni ufficiali).
• Accecamento dei radar nemici per passare inosservati in caso di raid aerei (dimostrato. Si vedano i brevetti ed i ritrovati tecnologici).
• Creazione nell’atmosfera di un’antenna elettromagnetica oltre l’orizzonte, col fine di ottimizzare la ricetrasmissione dei segnali in ambito strategico-militare (dimostrato).
• Danneggiamento delle colture agricole basate su piante non modificate geneticamente ,per favorire invece gli OGM della Monsanto ai danni di tutti gli altri produttori mondiali di semi..E’ l’America a decidere cosa e in che modo dobbiamo alimentarci….(rilevato in modo empirico).
• Distruzione della coltre di ozono (forse è un effetto collaterale dell’operazione, ma non è escluso che sia un fine scientemente perseguito).
• Mappatura elettronica del territorio per fini strategico-militari(provato. Si veda il ProgettoR.F.M.P.) .
• Inquinamento degli ecosistemi per determinare un incremento esponenziale del costo delle risorse idriche ed agricole residue (dimostrato empiricamente,in Italia già ne abbiamo un riscontro più che evidente).
• Sfoltimento di alcuni settori della popolazione ritenuti improduttivi o di peso per il sistema, come i pensionati,gli anziani,che sono quelli che si ammalano prima dei giovani essendo esposti ad aria inquinata da scie chimiche (registrato empiricamente).
• Sperimentazione di agenti patogeni sulla popolazione inconsapevole nell’ambito di programmi di guerra chimica e batteriologica (acclarato. Si vedano anche i documenti governativi declassificati).
• Diffusione diretta ed indiretta di agenti patogeni e quindi di malattie, alcune delle quali del tutto ignote sino a pochi lustri fa, con gli scopi precipui di favorire le multinazionali farmaceutiche e di indebolire la popolazione(registrato empiricamente. Si considerino i dati epidemiologici).
• Modificazione del D.N.A. umano in modo da impedire un’evoluzione genetica e spirituale (ipotizzato da numerosi ricercatori, tra cui Tom Montalk).
• Controllo del pensiero e del comportamento, attraverso soprattutto l’irradiazione di onde elettromagnetiche a bassa ed a bassissima frequenza (pressoché dimostrato).

• Emanazione di energie sottili dannose, energie non rilevabili con le normali strumentazioni, ma in grado di aggredire il sistema bioenergetico degli esseri viventi (supposto).

Energia nucleare pulita dalla Luna. Se la contenderanno tre giganti: USA, Russia e Cina

Sulla superficie lunare abbonda l'Elio-3 (He-3 o 3He), un isotopo dell'elio composto da due protoni e un neutrone, di fondamentale importanza per lo sviluppo della fusione nucleare, poiché si ritiene che possa essereutilizzato come fonte di energia per le centrali elettriche a fusione di seconda generazione, rendendo questa tecnologia una realtà maggiormente sostenibile sia sul piano ambientale che su quello economico.
Concentrato nello strato superiore delle rocce regolitiche (dove è stato incluso dal vento solare nel corso di miliardi di anni) è un isotopo raro sulla Terra, perché l'atmosfera del nostro pianeta e del campo magnetico impediscono ai depositi di raggiungere la superficie. È possibile produrlo artificialmente, essendo un sottoprodotto del decadimento nucleare del trizio (che può essere prodotto bombardando con neutroni litio, boro o azoto), ma tale processo non è sostenibile né a livello economico né ambientale (servono circa 18 tonnellate di trizio per produrre una tonnellata di elio-3 in un anno di tempo).
L'utilizzo dell'elio-3 e il Deuterio, al posto degli elementi attualmente utilizzati (Deuterio e Trizio) nei progetti di ricerca di interesse mondiale (come ad esempio ITER),apporterebbe notevoli vantaggi, sia in termini di riduzione dei rifiuti radioattivi (questo grazie alla sua natura di reazione: di per se non è radioattivo, e l'unico protone ad alta energia creato nella reazione può facilmente essere controllato con campi magnetici ed elettrici) che in termini di competitività economica. Infatti nonostante il ridotto tasso di reazione (la reazione Deuterio-Elio-3 necessità di un quantitativo di energia circa cinque volte maggiore rispetto a quella Deuterio-Trizio), tale sistema potrebbe diventare maggiormente competitivo grazie alla conversione diretta dell'energia(trasformare l'energia della fusione direttamente in elettricità), con rendimenti prossimi al 100%. Ma si tratta di una reazionecon ulteriori reazioni secondarie, di cui alcune genererebbero neutroni. Una possibilità di rendere la fusione completamente pulita, nonché la più potente, sarebbe una reazione Elio-3-Elio-3: 1 tonnellata di Elio-3 può produrre 10 mila MW all'anno di elettricità; questo vuol dire che la Luna potrebbe soddisfare il fabbisogno energetico delle Terra per circa 10 mila anni. Ma tale processo è, ad oggi, ancora lontano dalle attuali capacità tecnologiche, poiché necessita di una temperatura superiore a quella che ha il plasma.
Una tecnologia ancora da implementare, come ancora da implementare sono dei sistemi sostenibili di trasporto di tale materia prima dalla Luna alla Terra. Ma pare che ciò non scoraggi tre colossi economici (Russia, USA e Cina), che hanno mostrato interesse ad implementare sistemi di raccolta e trasporto dell'isotopo dalla Luna.La NASA e la Cina, infatti, stanno studiando sistemi di approvvigionamento lunare, e la russa SP Korolev Rocket and Space Corporation ha stabilito l'obiettivo di creare una base lunare di estrazione entro il 2030.

Tutte le ombre di Mattarella - Il fratello in affari con il boss della Magliana Nicoletti.


sergio mattarellaSERGIO MATTARELLA
«Con la schiena dritta». Eccola la formula più usata, dai sostenitori della sua candidatura al Quirinale, per descrivere Sergio Mattarella. «Un politico per bene», twitta il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Un ex popolare con un rigore morale, a leggere i ritratti comparsi sui giornali, La Repubblica in primis, da fare invidia a Oscar Luigi Scalfaro.

Nelle biografie ufficiali e non, Sergio Mattarella risulta avere un solo fratello: Pier Santi, l’ex presidente della Regione Sicilia assassinato a Palermo da Cosa Nostra il 6 gennaio 1980. In realtà il candidato del centrosinistra al Quirinale di fratello ne ha anche un altro. Si chiama Antonino ed è balzato agli onori delle cronache alla fine degli anni Novanta nell’ambito di un’inchiesta della procura di Venezia per riciclaggio di denaro sporco e associazione mafiosa.

Procedimento poi archiviato nel 1996 per mancanza di prove. Le cronache dell’epoca consentono di ricostruire la vicenda. Secondo l’allora sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Roma, Andrea De Gasperis, citato dal Giornale di Sicilia del 18 ottobre 1999, Antonino Mattarella, insieme al commercialista trapanese «Giuseppe Ruggirello, avrebbe convogliato nella perla del Cadore (Cortina d’Ampezzo, ndr) un’ingente massa di soldi sporchi, riconvertendo in multiproprietà alcuni grandi alberghi».
ENRICO NICOLETTI NEL 1996ENRICO NICOLETTI NEL 1996

Tra gli indagati ci furono anche Enrico Nicoletti, il «cassiere» della banda della Magliana, Riccardo Lo Faro, legale rappresentante della «Cortina Sport», proprietaria di una delle strutture acquisite (l’hotel Mirage), e un imprenditore di Frosinone, Mario Chiappisi. Indagine chiusa per mancanza di prove sulla presunta provenienza illecita del denaro. A macchiare l’immagine di Sergio, invece, c’è la confessione di aver accettato, alla vigilia delle Politiche del 1992, un contributo elettorale di tre milioni di lire - sotto forma di buoni benzina - dall’imprenditore agrigentino Filippo Salamone, noto in Sicilia per essere vicino a Cosa Nostra.
ENRICO NICOLETTIENRICO NICOLETTI

Il padre di Pier Santi e Sergio, Bernardo, è stato pure lui in politica. Deputato per cinque legislature, oltre che uno dei leader della Dc siciliana nel Dopoguerra. Un ruolo di primo piano, alla guida della corrente morotea dell’isola, che emerge anche dalla relazione di minoranza che nel 1976 depositò in Parlamento l’allora deputato comunista Pio La Torre, assassinato a Palermo il 30 aprile 1982 per mano di Cosa Nostra. Dal nonno al nipote.

BANDA DELLA MAGLIANA LA REGGIA DEL CASSIERE ENRICO NICOLETTIBANDA DELLA MAGLIANA LA REGGIA DEL CASSIERE ENRICO NICOLETTI
 Il figlio di Sergio, Bernardo Giorgio, docente di Diritto amministrativo (all’università di Siena e alla Luiss di Roma), è capo dell’ufficio legislativo della Funzione pubblica al ministero della Pubblica amministrazione guidato da Marianna Madia. Quella Madia che è stata fidanzata con Giulio Napolitano, il figlio dell’ex presidente Giorgio. Forse è anche in nome di questi legami che ieri Napolitano senior ha fatto per la prima volta il suo ingresso nell’Aula di Montecitorio nella nuova veste di senatore a vita.

ENRICO NICOLETTIENRICO NICOLETTI
L’ex capo dello Stato non ha nascosto di tifare per l’elezione di Mattarella: «È persona di assoluta lealtà, correttezza, coerenza democratica, alta sensibilità costituzionale». Un endorsement in piena regola che testimonia l’attivismo di Napolitano per l’ascesa del giudice costituzionale - nominato alla Consulta dal Parlamento proprio sotto la sua presidenza - al Colle. «Io lo conosco bene, da quando era deputato», ripete il presidente emerito in Transatlantico prima di lasciare il Parlamento.


2. IL FRATELLO ANTONINO E QUEGLI AFFARI COL RAS DELLA MAGLIANA
Marco Lillo per “il Fatto Quotidiano

   Un fratello che chiedeva prestiti a Enrico Nicoletti: non è certo un punto a favore della candidatura di Sergio Mattarella la presenza in famiglia di un tipo come l’avvocato Antonino Mattarella, o forse sarebbe meglio dire ex avvocato perché, stando ad alcune pubblicazioni di una decina di ani fa, sarebbe stato cancellato dall’ordine professionale per i suoi traffici.

   Le colpe dei fratelli non ricadono sui presidenti in pectore però è giusto conoscere a fondo la storia delle famiglie di provenienza quando si parla di capi di Stato. Sia nella luce, come nel caso del fratello Piersanti, nato nel 1935 e ucciso nel 1980 dalla mafia, sia nell’ombra, come nel caso di Antonino, nato nel 1937, terzo dopo Caterina (del 1934) e prima del piccolo Sergio, classe 1941.

ENRICO NICOLETTI A CASA SUAENRICO NICOLETTI A CASA SUA
Antonino Mattarella ha fatto affari con quello che è da molti chiamato “Il cassiere della Banda della Magliana” anche se in realtà quella definizione è imprecisa e sta stretta a don Enrico Nicoletti, una realtà criminale, come dimostra la sua condanna definitiva per associazione a delinquere a 3 anni e quella per usura a sei anni, autonoma e soprattutto di livello più alto.

Enrico Nicoletti era in grado di parlare con Giulio Andreotti, faceva affari enormi come la costruzione dell’università di Tor Vergata, si vantava di conoscere Aldo Moro, ha pagato parte del riscatto del sequestro dell’assessore campano dc Ciro Cirillo. Ora si scopre che ha prestato, 23 anni fa, 750 milioni di vecchie lire al fratello di un possibile presidente della Repubblica.

sergio mattarella e pierferdinando casiniSERGIO MATTARELLA E PIERFERDINANDO CASINI
Il Tribunale di Roma nel provvedimento con il quale applica la misura di prevenzione del sequestro del patrimonio di Nicoletti nel 1995 si occupa dei rapporti tra l’avvocato Antonino Mattarella e Nicoletti. Nell’ordinanza scritta dal giudice estensore Guglielmo Muntoni, presidente Franco Testa, si descrive la storia di un palazzo in zona Prenestina comprato da Nicoletti, tramite una società nella quale non figurava, grazie anche alla transazione firmata con il curatore di un fallimento di un costruttore, Antonio Stirpe.

   L’affare puzza, secondo i giudici, perché il curatore, Antonino Mattarella era indebitato con lo stesso Nicoletti. Il palazzo si trova in via Argentina Altobelli in zona Prenestina e ora è stato confiscato definitivamente dallo Stato. “Davvero allarmanti sono le vicende attraverso le quali il Nicoletti ha acquistato l’immobile in questione – scrivono i giudici – Nicoletti infatti ha rilevato l’immobile dalla società in pre-fallimento (fallimento dichiarato il 20 luglio 1984) dello Stirpe con atto 9 gennaio 1984; è riuscito ad evitare una azione revocatoria versando una cifra modestissima, lire 150 milioni, rispetto al valore del bene, al fallimento.
sergio mattarella e ciriaco de mitaSERGIO MATTARELLA E CIRIACO DE MITA

La transazione risulta essere stata effettuata tramite il curatore del fallimento Mattarella Antonino, legato al Nicoletti per gli enormi debiti contratti col proposto (dalla documentazione rinvenuta dalla Guardia di finanza di Velletri emerge che il Nicoletti disponeva di titoli emessi dal Mattarella, spesso per centinaia di milioni ciascuno)”.

   La legge fallimentare cerca di evitare che i creditori di un imprenditore restino a bocca asciutta. Il curatore dovrebbe evitare che, prima della dichiarazione di fallimento, i beni prendano il volo a prezzo basso. Per questo esistono contro i furbi le cosiddette azioni revocatorie che riportano i beni portati via con questo trucco nel patrimonio del fallimento. Il curatore dovrebbe vigilare e invece, secondo i giudici, l’avvocato Antonino Mattarella aveva fatto un accordo con Nicoletti e il palazzo era finito nella società di don Enrico.

sergio mattarella 6SERGIO MATTARELLA 6
Per questo le carte erano state spedite in Procura ma, prosegue l’ordinanza del sequestro, “una volta che gli atti furono trasmessi dal Tribunale Civile alla Procura della Repubblica per il delitto di bancarotta si rileva che le indagini vennero affidate al Maresciallo P. che risulta tra i soggetti ai quali Nicoletti inviava generosi pacchi natalizi”.

   Non era l’unica operazione realizzata dalla società riferibile a Nicoletti e poi sequestrata, la Cofim, con Antonino Mattarella. “In data 23 aprile 1992 risulta il cambio a pronta cassa dell’assegno bancario di lire 200 milioni non trasferibile, tratto sulla Banca del Fucino all’ordine di Mario Chiappni”, che è l’uomo di fiducia di Nicoletti per l’attività di usura. “In data 28 aprile viene versato sul predetto c/c altro assegno di lire 200 milioni sulla Banca del Fucino, tratto questa volta all’odine della Cofim dallo stesso correntista del primo assegno: questo viene richiamato dalla società, a firma dell’Amministratore sig. Enrico Nico-letti. In data 30 aprile 1992 la Banca del Fucino comunica l’avvio al protesto del secondo assegno).”

   L’assegno citato – concludono i giudici di Roma – risulta essere stato emesso dal Prof. Antonino Mattarella”.

sergio mattarella 3SERGIO MATTARELLA 3
   I giudici riportano le conclusioni del rapporto degli ispettori della Cassa di Risparmio di Rieti, Cariri. “A tal proposito – scrive il Tribunale – viene esemplificativamente indicato il richiamo di un assegno di 550 milioni emesso sempre dal Prof. Mattarella. Si riporta qui di seguito per estratto quanto esposto dall’ispettorato Cariri: ‘In data 15 maggio 1992 (mentre era in corso la presente ispezione), è stato effettuato dalla Succursale il richiamo di un assegno di Lire 550 milioni, tratto sulla Banca del Fucino da Mattarella Antonio, versato in data 4 maggio sul c/c 12554 della Cofim (società riferibile a Nicoletti e poi sequestrata, ndr).

Il richiamo è avvenuto previo versamento sul c/c della Cofim di altro assegno di pari importo tratto dallo stesso Mattarella, essendo il primo insoluto’. La Banca del Fucino ha regolarmente informato la nostra Succursale (il giorno 21 o 22) che anche il secondo assegno, regolato nella stanza di compensazione del 18 maggio, era stato avviato al protesto. (...).
sergio mattarella 2SERGIO MATTARELLA 2

   L’assegno di 550.000.000 lire è tornato protestato il 4 giugno e, al termine dell’ispezione, è ancora sospeso in cassa per mancanza della necessaria disponibilità per il riaddebito sul conto della Cofim”. I rapporti tra Nicoletti e Antonino Mattarella risalivano ad almeno 3 anni prima. I giudici riportano un episodio: il 17 luglio del 1989 Nicoletti telefona al suo uomo di fiducia Mario Chiappini mentre sta nell’ufficio di un tal Di Pietro della Cariri. Chiappini prende il telefono e dice al suo boss “che aveva prelevato e fatto il versamento e che era tutto a posto. Doveva sentire solo Mattarella con il quale aveva un appuntamento”.


3. BORDIN LINE
Massimo Bordin per “Il Foglio

RENZI MATTARELLARENZI MATTARELLA
Nel settembre 1970 Vito Ciancimino divenne sindaco di Palermo. Durò pochissimo. Fu il segretario della Dc di allora, Arnaldo Forlani, a imporre da Roma le sue dimissioni. Del resto la maggioranza che lo aveva eletto fu molto risicata. Nella stessa Dc votarono contro gli andreottiani di Lima, la corrente di Alessi e qualche spirito libero, oltre a socialisti e comunisti. I neofascisti si divisero nel segreto dell’urna, a favore votarono repubblicani e socialdemocratici oltre ai Dc fanfaniani, guidati da Gioia, e morotei, guidati dal giovane Piersanti Mattarella che aveva proposto la candidatura di Ciancimino.

BERNARDO MATTARELLABERNARDO MATTARELLA
E fu proprio Piersanti Mattarella ad essere convocato a Roma da Forlani, segretario nazionale del partito e fanfaniano, eppure convinto che fosse meglio evitare un sindaco del genere. Ciancimino dovette dimettersi e Piersanti Mattarella fu, dieci anni dopo, un coraggioso presidente della regione che pagò con la vita il suo diniego alle pretese di Ciancimino e dei mafiosi.

Il fratello di Piersanti, Sergio, entrò in politica qualche anno dopo l’omicidio di suo fratello, chiamato da De Mita a rappresentare in Sicilia la svolta della Dc e il suo e emendarsi da un passato di contiguità con la mafia, rappresentato anche da Bernardo Mattarella, notabile Dc siciliano, padre di Piersanti, più volte denunciato come amico dei mafiosi da Danilo Dolci, e da tutta la sinistra, negli anni 50 e 60.
sergio mattarellaSERGIO MATTARELLA

Oggi si vuole al Quirinale suo figlio Sergio, persona irreprensibile. Almeno si sappia che, incolpevolmente, rappresenta questa storia, familiare e politica. Molto più tragica e grave di un carrello dell’Ikea o di un processo per truffa.

La mobilità sostenibile più veloce ed economica di un TAV. Elon Musk annuncia il via ai lavori in Texas


Capsule supersoniche a levitazione magnetica, capaci di trasportare una quarantina di passeggeri per volta, sparate all’interno di tubi depressurizzati per viaggiare fino a 1.200 Kmh. Si tratta diHyperloop, il progetto annunciato da Elon Musk nel 2013, che intende collegare Los Angeles e San Francisco (circa 600 Km.) in circa 30 minuti. Oggi, dopo aver incassato 1 miliardo di dollari da Google per il progetto spaziale Space Xl'imprenditore americano ha annunciato l'intenzione di costruire un circuito di prova di 8 Km. In Texas, per testare le navicelle del futuro.
Resistente ai terremoti e meno costoso di un TAV, oltre che più veloce (una distanza tra Milano e Roma potrebbe essere percorribile in circa 20 minuti), il progetto del visionario CEO di Tesla Motors potrebbe sostituire treni e aerei sulle medie distanzeLe navicelle saranno in alluminio e scorreranno all’interno di tubi in acciaio (2 tubi: uno per il viaggio di andata e l'altro per il ritorno) a 6 metri da terra, e posti su piloni di cemento distanti 30 metri l’uno dall’altro. La tecnologia prevede un sistema di levitazione garantito da un cuscino d’aria tra la navicella e il fondo del tubo e una fase di spinta che avverrà per una lunghezza pari all'1% circa della lunghezza totale della trattaOgni navicella sarà dotata di una turbina elettrica, alimentata da batterie, che dovrebbe spingere parte dell’aria verso il basso per sostenere il peso del veicolo.
Il sistema è pensato per essereautosufficiente dal punto di vista energetico, in quanto dotato di pannelli solari installati sulla parte superiore dei tubi per la loro intera percorrenza, mentre l’accelerazione progressiva delle navicelle è gestita da magneti presenti sul fondo dei tubi. Inoltre,l’aria viene aspirata davanti alle capsule, in modo da creare una depressione, e rilasciata alle spalle, per dare maggiore spinta, riducendo la pressione atmosferica all’interno di questi tubi (circa 1/6 della pressione atmosferica presente su Marte),così da ridurre la resistenza al movimento di mille volte e garantire una condizione ottimale di efficienza energetica.

Contro tutti i freni, crescono i brevetti green e la green economy in Italia



In forte crescita i brevetti verdi italiani. Sono state 2.200 le domande italiane nel settore green depositate all'Ufficio europeo dei brevetti tra il 2009 e il 2014, su un totale di 2.210 domande. Oltre il 70% di queste è riconducibile a tecnologie per la produzione energetica da fonti rinnovabili, sistemi per il risparmio energetico e il controllo dell'inquinamento, mobilità sostenibile, biocarburanti, isolamento termico in edilizia, energia eolica e circuiti per la generazione di energia.
Un settore, quello verde, che continua a far sognare in Italia. Le aziende non quotate in borsa che operano nel settore hanno mostrato una crescita del fatturato, nonostante la pressante crisi economica che affligge il Belpaese e le innumerevoli problematiche sul piano normativo. Ad oggi, infatti uno dei pochi settori italiani che crea posti di lavoro è proprio quello verde: nel 2014 ci sono state 234 mila nuove assunzioni, di cui il 40% da nuove aziende verdi.
Per quanto riguarda le società quotate, secondo i dati dell'Osservatorio 'Green Economy on Capital Markets', realizzato daVedoGreen (società del Gruppo IR Top), aggiornati al 30 settembre 2014, questeregistrano un fatturato medio pari a 57 milioni di euro, con una crescita del 2% rispetto allo stesso periodo del 2013, e un Ebitda medio pari a 14 milioni, in significativo incremento (+22%) rispetto ai primi 9 mesi del 2013.

venerdì 30 gennaio 2015

Risparmiare energia si può! FINO A 25€ al Mese. Vi basta un piccolo oggetto…Ma nessuno ve lo dice.IL VIDEO

Quante volte ci siamo lamentati per le carissime bollette dell’energia elettrica, le quali sfiorano cifre assurde?? Troppo spesso ci troviamo a fare i conti con rincari e soldi che vanno spesi interamente vicino a bollette e tasse varie. Fin troppe e troppo care…
Ma sapevate che si può risparmiare tantissimo sull’ energia elettrica FINO ALL’ 80%?!
Ebbene si… E vi basterà poco!


In questo video che via abbiamo caricato in basso all’articolo, viene spiegato come si puòrisparmiare almeno 80% di corrente elettrica dello scaldabagno utilizzando un temporizzatore. Il quale potrà permettervi di ridurre drasticamente la vostra bolletta della luce.

Lo scaldabagno, per coloro che lo utilizzano in casa, è un elemento importante che vi permette di utilizzare acqua calda, soprattutto nei mesi invernali in cui il consumo di esse aumenta. E’ proprio in questi mesi rigidi che le bollette tendono a lievitare… Vi basti pensare che in un solo mese, il consumo legato all’accensione dello scaldabagno è pari ad un totale di 25€ al mese… Che fanno 50€ per ogni bolletta bimestrale! L’ oggetto in questione è unTemporizzatore, facilmente acquistabile su e-bay alla fifra ragionevole di circa 20€ poco più o poco meno.
IL VIDEO…

Ecco quello che nessuno ti ha mai detto sull’ Euro.Carta straccia privata!VIDEO DA VEDERE!


Il professor Giacinto Auriti spiega il “valore indotto della moneta”, ovvero il fatto che le banconote sono a tutti gli effetti “carta priva di valore”, non convertibile in oro come in passato, e hanno valore solo perché i cittadini gliene riconoscono: tizio accetta la banconota da caio in cambio di beni o servizi perché sa che potrà scambiarla a sua volta con beni o servizi: ilvalore della banconota è INDOTTO dalla accettazione della stessa. Non si tratta di un valore reale e oggettivo.
Le banche creano denaro dal NULLA e lo PRESTANO alle nazioni, indebitandole. Il debito pubblico è una vera e propria TRUFFA perpetrata dai banchieri privati che gestiscono l’emissione monetaria a danno dell’umanità. E’ SCONCERTANTE e SCANDALOSO che l’emissione della moneta sia delegata a BANCHIERI PRIVATI; lo è altrettanto il fatto chele nazioni anziché stampare moneta se la facciano prestare dai banchieri in cambio di titoli di stato, e corrispondendo MILIARDI E MILIARDI di interessiDi seguito invece vi mostriamo un video molto più semplificativo della questione.Guardate il video e verificate voi stessi con una qualsiasi banconota,ECCO IL VIDEO ASSOLUTAMENTE DA VEDERE!!!

Sapete cosa è questo? A breve ne avremo uno a vita. Alcuni gia' lo hanno. Ecco perchè. Video

Ce lo obbligheranno inventando scuse del tipo :ci salverà la vita,ci farà risparmiare,terrà lontano i rapinatori ecc.Ma la verità è che devono controllarci!


Esiste un oscuro progetto da parte del NWO (nuovo ordine mondiale) che ha come obiettivo quello di controllare l’intera popolazione globale usando la tecnologia.
Stavolta non stiamo parlando di carte di credito intestate,di gps ecc,ma di un piccolissimo dispositivo che comprende tutte le funzionalita'.
Inizieranno a pubblicizzarlo per avere diritto a degli sconti, diranno che servirà per la sanità  ,per acquistare medicine come sostituto della tessera sanitaria,diranno che ci salverà la vita in caso di infarti e ictus perchè fungerà da salvavita,diranno che terrà lontano i rapinatori perché sostituirà il nostro denaro e quindi andremo in giro senza contanti ecc. Insomma faranno in modo che saranno le popolazioni stesse a richiederlo perchè penseranno che il dispositivo semplifica la vita.
Purtroppo la realtà è un’altra,con questo dispositivo controlleranno ogni nostro movimento,saremo codici a barre e non persone,saremo solo numeri,un globale gregge di pecore controllate senza alcuno sforzo da un pastore a distanza…
Stiamo parlando del microchip sottocutaneo,alcuni già lo usano in Europa,alcuni già stanno abboccando alla trappola del NWO dando loro modo di sperimentarlo per bene.Ecco chi soro e perchè se lo sono fatto impiantare.
Guardate questo video di National Geographic (non sono dei ciarlatani) che spiega cosa sta avvenendo e come stanno controllando i primi individui di una lunga serie…

Avete il segnale Wi- FI debole? Ecco una tecnica per amplificato a costo zero! Il video


Sicuramente tante volte avrete avuto problemi con il segnale wi-fi, troppo debole in casa da non coprire tutte le stanze! Ma quanti di voi sanno che c’è una tecnica semplicissima che vi permetterà di aumentare il segnale?!?!

Ebbe si…Stiamo parlando di un metodo semplice che potrete fare voi stessi, stando comodamente nelle vostre case. Vi basteranno pochissimi accorgimenti e poco materiale…Tanto per cominciare avrete bisogno di carta argentata (non molta), della colla vinilica e del nastro adesivo. TUTTO QUI…E in pochissimo tempo avrete creato un efficace amplificatore per il vostro segnare wi-fi. 
E’ opportuno specificare che il segnale non verrà potenziato per chilometri, esso sarà semplicemente più forte e ci darà la possibilità di spostarvi tra le mura domestiche più di quanto possiate permettervi adesso… Lo potrete fare con estrema libertà senza che il segnale venga meno…PROVARE PER CREDERE!!! IL VIDEO-TUTORIAL…
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Uno studio rivela: Gli uomini che si fanno i selfie, potrebbero essere psicopatici.




Ok, sono sempre stato consapevole del fatto che la mia dipendenza dai selfie su Snapchat fosse leggermente anomala, ma se devo dare credito a uno studio di cui sono venuto a conoscenza… bene, sono uno psicopatico.
Secondo uno studio appena portato a termine dalla professoressa Jesse Fox, dell’Università Statale dell’Ohio, gli uomini che postano ripetutamente selfie sui social, mostrano alti livelli di narcisismo e psicopatia.
Per cui, a tutti i pompati dipendenti dai selfie allo specchio in sala pesi (e a quelli che li spiano): potreste avere un problema.
La faccenda peggiora nel caso in cui i suddetti selfie-dipententi, amino particolarmente modificare le proprie foto. Lo studio ha rivelato, infatti, che gli uomini che modificano i propri selfie, sono, se possibile, ancora più narcisisti e schiavi della propria auto-oggettivazione. Il lato positivo è che questi soggetti, spiega Fox, non sono necessariamente degli psicopatici, in quanto la psicopatia è collegata all’impulsività: una persona impulsiva, a quanto pare, sarebbe talmente impaziente di postare il proprio selfie, che non si curerebbe minimamente di modificarlo e renderlo quantomeno guardabile. (E qua mi chiedo: i filtri Instagram contano come editing di una foto? No perché io ho un problema con X-Pro II.)
Lo studio è stato svolto raccogliendo i dati forniti da 800 partecipanti volontari, maschi, tra i 18 e 40 anni, i quali hanno preventivamente compilato un questionario sulla loro selfie-dipendenza , sul comportamento anti-sociale e l’auto-oggettivazione.
In realtà, l’Università spiega che, anche se tutti i soggetti mostrano alti livelli dei sopracitati tratti, sono comunque considerabili mediamente normali. (Se vuoi saperne di più sullo studio o vuoi leggerlo integralmente, lo puoi trovare sulla rivista “Personality and Individual Differences”. )
Comunque, anche se lo studio è finito, la professoressa Fox non è ancora soddisfatta: al momento sta indagando sui modi in cui i nostri amici, sui social, ci incoraggiano (o ci inducono) a postare sempre più selfies.
Spero che prima o poi conduca uno studio anche su quelle ridicolissime “aste” da selfie
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Fondo per il microcredito targato M5S, finanziate le prime 23 imprese. Dieci le start-up. Boccata d’ossigeno pure per la Birra Messina.

Erogati finora 555 mila euro. L’operazione resa possibile grazie alla rinuncia mensile dei deputati a gran parte del loro stipendio. Frecciata al governo: “Sono questi i modelli di sviluppo da seguire”.
23 imprese finanziate, 555 mila euro erogati, quasi 150 aziende che nella prima fase del progetto potranno accedere al prestito: eccoli i primi numeri del fondo per il microcredito siciliano targato M5S, che con le prime erogazioni alle aziende,  diventa finalmente operativo.I dati sono stati presentati oggi nel corso di una conferenza stampa tenuta all’Ars dal capogruppo del Movimento a Sala d’Ercole, Valentina Zafarana, e dal deputato Giorgio Ciaccio. Presenti in aula gli altri deputati. L’attivazione del fondo è stata resa possibile  grazie alla rinuncia mensile ad un’ampia fetta dei loro stipendi da parte dei 14 deputati del M5S, che trattengono per loro solo 2500 euro più rimborsi spese (documentati).
E’ una goccia di benzina – ha detto Ciaccio -  nelle taniche a secco dell’economia isolana, ma è soprattutto una risposta all’immobilismo di un governo che ha abbandonato le imprese al loro destino. Se l’esecutivo avesse voluto seguire il nostro modello di sviluppo  avrebbe potuto attivare grosse fette di fondi comunitari che purtroppo rimangono congelati  per le difficoltà delle imprese a fornire idonee garanzie. I numeri in quel caso avrebbero potuto essere ben diversi e parecchie aziende avrebbero avuto la possibilità di programmare qualche piccolo investimento indispensabile per la loro attività”.Dai deputati M5S una tirata d’orecchie anche ai colleghi di Sala d’Ercole.
A loro, più volte – ha detto Ciaccio – abbiamo rivolto l’invito a destinare una parte dei loro stipendi al microcredito, ma, ovviamente, senza il minimo successo”.“Evidentemente delle imprese non interessa a nessuno, men che mai al governo”, ha affermato Valentina Zafarana. “L’esecutivo si affida a vuoti proclami, seguiti puntualmente dal nulla. Il microcredito è una cosa concreta. E vi invito a pensare cosa potremmo fare se fossimo al governo”.
Le somme messe a disposizione dai deputati M5S servono come garanzia per l’erogazione dei  fondi Jeremie e dei capitali messi a disposizione  da Banca Etica, per un totale di circa tre milioni e 300 mila di euro disponibili.
Ad eccezione di Ragusa tutte le province siciliane sono rappresentate nelle prima tranche di finanziamenti, con aziende che operano nei più svariati settori: dall’agroalimentare, all’informatica, passando per le produzioni biologiche e per i beni culturali. Le somme erogate vanno da 5 mila  a 25 mila euro a tassi fortemente agevolati (attualmente dal 2 al 4 per cento circa, a seconda del settore dell’impresa che usufruisce del prestito).
Partenership dell’operazione sono Banca Etica, Impact Hub Sicilia e la Fondazione Comunità di Messina Onlus, che si occupano della gestione del Fondo e della selezione delle domande di credito.
Domande che sono arrivate numerose da tutte le parti dell’isola (4750 richieste di informazione, per 1340 questionari compilati). Non tantissime, però, le pratiche “utili” per l’istruttoria, perché incomplete o carenti, soprattutto per quanto attiene ad al business plan.
Questo a dimostrazione – afferma il deputato Giorgio Ciaccio – di una grave carenza di cultura di impresa nella nostra isola”.Delle 23 aziende finanziate ben 10 muovono i primi passi nel mondo dell’imprenditoria: sono tante, infatti, le start up che hanno colto al volo l’occasione offerta dal Microcredito per mettersi sul mercato. Sul mercato vuole restare, invece, la Birra Messina. I dipendenti della gloriosa azienda fiaccata dalla crisi hanno infatti deciso di tenere in vita il marchio e di continuare la produzione grazie ad una microricapitalizzazione da 25 mila euro che servirà loro come garanzia per accedere a più cospicui finanziamenti.
Ad alimentare il fondo possono contribuire anche privati cittadini. Uno di questi, Pietro Lupo da Torino, da quattro mesi “gira” al microcredito le 80 euro “di Renzi”. “Un attestato di stima incredibile verso la nostra operazione”, ha commentato Ciaccio.
L’attivazione del Fondo per il microcredito è una della tante piccole vittorie del Movimento che, a dispetto di parecchi luoghi comuni, a Sala d’Ercole ha fatto tutt’altro che la comparsa. Pur nello scomodo e spesso isolato ruolo di vera opposizione, risulta il gruppo più produttivo e più presente; è riuscito a far passare quattro leggi che portano la sua firma e conduce una delle commissioni (Ambiente) tra le più produttive, se non la più produttiva in assoluto. All’attivo del Movimento anche tante battaglie (vinte) per rendere più trasparente un Palazzo finora tutt’altro che “casa di vetro”: streaming delle sedute in numerose commissioni (seguitissima quella in commissione lavoro per la questione del click day, che svelò, senza filtri, ai cittadini la vera natura dei rapporti all’interno della macchina regionale) e divulgazione delle presenze dei deputati in Aula, che a breve saranno pubblicate sul sito dell’Ars.
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giovedì 29 gennaio 2015

Comincia la rivoluzione.


Tsipras ha annunciato subito un drastico cambio di rotta economica, con lo stop a due privatizzazioni chiave del programma dettato dalla troika - quella del porto del Pireo e della società elettrica Dei - nonché l'annuncio dell'aumento del salario minimo e delle riassunzioni nel settore pubblico. decisione di rinegoziare senza rotture il debito si accompagna però a quella di far rispettare il programma elettorale, cominciando dallo stop alle previste privatizzazioni.

«Il governo ha deciso di bloccare la privatizzazione della Dei (la società che gestisce il porto del Pireo) e della Admie (che gestisce la rete elettrica)», chiesta dalla troika ha dichiarato dopo il consiglio dei ministri il ministro per la Produzione Lafazanis. «La posizione del governo - ha detto poi Spirtzis, vice-ministro alle Infrastrutture, a Mega tv - è fermare le privatizzazioni nelle infrastrutture per sviluppare il Paese».

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Sapete cos’ è l’ HAARP?Un altro crimine mondiale USA capace di scatenare l’ “inferno”

Non solo le scie chimiche e l’effetto serra sono la causa dei cambiamenti climatici,anche l’HAARP lo è,e c’entrano sempre gli Usa!Ecco di cosa si tratta:


L’impianto HAARP è costituito da un trasmettitore capace di trasmettere onde elettromagnetiche sulle onde corte da 2,8 a 10 MHz con una potenza di 960 kW. La potenza irradiata efficace (ERP) è di 84 dBW (corrispondendo a 500 MW); questo vale però solo per la frequenza di 10 MHz. Due frequenze spesso usate sono 3,39 e 6,99 MHz.
Venne costruita nel 1993, a fini di ricerca scientifica sugli strati alti dell’atmosfera e della ionosfera, e sulle comunicazioni radio per uso militare.
L’impianto non è più in attività da maggio 2013,ma i danni provocati al nostro ecosistema sono tali da ripercuotersi ancora oggi.
L’impianto HAARP è in grado di inviare onde radio nella ionosfera. Le onde, colpendo la ionosfera, la riscaldano causando delle leggere perturbazioni, simili a quelle provocate dalla radiazione solare, ma notevolmente più deboli.
L’HAARP E’ QUINDI UN SISTEMA DI ARMAMENTI CON EFFETTI DEVASTANTI SUL CLIMA!
Il 5 febbraio 1998 la sottocommissione “Sicurezza e disarmo” del Parlamento europeo tenne un’audizione in cui si parlò anche di HAARP. Benché invitati, i rappresentanti della NATO e degli USA preferirono non partecipare. La commissione deplora che gli USA non abbiano inviato nessuno all’audizione e non abbiano approfittato dell’occasione per commentare il materiale presentato.
HAARP, il programma di ricerca sulle radiazioni ad alta frequenza (High Frequency Active Auroral Research Project) è condotto congiuntamente dall’aeronautica militare e dalla marina militare americane e dall’Istituto di geofisica dell’Università dell’Alaska di Fairbanks. Progetti analoghi vengono condotti addirittura in Norvegia, probabilmente in Antartide, ma anche nell’ex Unione Sovietica (23). HAARP è un progetto di ricerca in cui, attraverso impianti basati a terra e una serie di antenne, ciascuna alimentata da un proprio trasmettitore, si riscaldano con potenti onde radio parti della ionosfera (24). L’energia così generata riscalda talune parti della ionosfera provocando buchi e lenti artificiali.
L’ HAARP può essere impiegato per molti scopi. Manipolando le proprietà elettriche dell’atmosfera si diventa in grado di porre sotto controllo forze immani. Facendovi ricorso quale arma militare, le conseguenze potrebbero essere devastanti per il nemico. Attraverso HAARP è possibile convogliare in una zona prestabilita energia milioni di volte più intensa di quella che sarebbe possibile inviare con qualsiasi altro trasmettitore tradizionale. L’energia può anche essere indirizzata verso un obiettivo mobile, per cui si potrebbe applicare anche contro i missili del nemico.
Il progetto consente anche di migliorare le comunicazioni con i sommergibili e di manipolare la situazione meteorologica globale. Ma è possibile anche il contrario, cioè disturbare le comunicazioni. Manipolando la ionosfera è possibile ostacolare le comunicazioni globali facendo però arrivare a destinazione le proprie. Un’altra applicazione del sistema è quella di scandagliare a raggi X la terra per vari chilometri di profondità (con un’apposita tomografia a effetto penetrante) per esplorare campi di petrolio e di gas, ma anche attrezzature militari sotterranee. Radar in grado di vedere oltre l’orizzonte e di definire gli oggetti a grande distanza sono un’altra delle applicazioni del sistema HAARP. Ciò consente di individuare gli oggetti in arrivo da dietro la curvatura del pianeta.
A partire dagli anni ’50 gli Stati Uniti hanno effettuato esplosioni di materiale nucleare nelle fasce di Van Allen (25) per sondare gli effetti delle esplosioni atomiche ad un’altezza così elevata sulle trasmissioni radio e le operazioni radar in virtù dell’intenso impulso elettromagnetico scatenato dalle deflagrazioni. Esse crearono nuove fasce di radiazione magnetica comprendenti quasi tutta la terra. Gli elettroni correvano lungo linee di campo magnetiche creando un’aurora boreale artificiale sopra il Polo Nord. Con questi test militari si rischia seriamente di danneggiare per molto tempo la fascia di Van Allen. Il campo magnetico terrestre può essere distrutto in vaste aree impedendo le comunicazioni via radio. Secondo scienziati americani ci vorranno probabilmente molte centinaia di anni prima che la fascia di Van Allen si stabilizzi nella sua posizione normale. Il sistema HAARP può provocare mutamenti delle costanti meteorologiche. Esso può anche influenzare tutto l’ecosistema, soprattutto nella sensibile area antartica.
Un’ulteriore seria conseguenza del sistema HAARP sono i buchi ionosferici causati dalle potenti onde radio inviate. La ionosfera ci protegge dalle radiazioni provenienti dal cosmo. Si spera che i buchi giungano a riempirsi nuovamente, ma le esperienze compiute con i mutamenti dello strato di ozono puntano in direzione contraria. Ciò significa che esistono buchi non indifferenti nella fascia protettiva della ionosfera.
A causa delle sue notevoli ripercussioni sull’ambiente, HAARP è una questione che riguarda tutto il mondo e bisogna anche chiedersi se i vantaggi di sistemi del genere controbilancino effettivamente i rischi. Le conseguenze ecologiche ed etiche vanno analizzate approfonditamente prima di qualsiasi altra ricerca e sperimentazione. HAARP è un progetto quasi totalmente sconosciuto all’opinione pubblica, ed è importante aumentare la consapevolezza di quest’ultima in proposito.
HAARP è il proseguimento di cinquant’anni di ricerca spaziale intensiva di chiaro stampo militare, portata avanti anche nel quadro delle “guerre stellari” per il controllo delle fasce più alte dell’atmosfera e delle comunicazioni. Tale ricerca va considerata seriamente nociva per l’ambiente, con conseguenze incalcolabili per la vita umana. Nessuno è oggi in grado di dire con sicurezza quali possono essere le conseguenze di HAARP. La cultura della segretezza nell’ambito della ricerca militare dev’essere combattuta. E’ necessario promuovere il diritto alla trasparenza e alla verifica democratica dei progetti di ricerca militari, come pure il controllo parlamentare.
Tutta una serie di atti normativi internazionali (“Convenzione sul divieto dell’utilizzo a scopi militari

o ad altri scopi ostili delle tecniche di modificazione dell’ambiente”, “The Antarctic Treaty”, “Trattato recante principî per il comportamento degli Stati nell’esplorazione dello spazio esterno, compresi la luna e gli altri corpi celesti” e la Convenzione dell’ONU sulle leggi del mare) fanno risultare HAARP assai dubbio non soltanto dal punto di vista umano e politico, ma anche da quello giuridico. Il trattato sull’Antartide prevede che l’Antartide possa essere utilizzata unicamente a scopi pacifici(26). Ciò potrebbe anche significare che HAARP rappresenta una violazione del diritto internazionale. Tutte le conseguenze dei nuovi sistemi di armamenti devono essere valutate da organismi internazionali indipendenti. Vanno inoltre elaborati altri accordi internazionali tesi a proteggere l’ambiente da inutili devastazioni in caso di guerra.
Impatto ambientale delle attività militari
Non sono soltanto i sistemi di armamenti, ma anche in generale tutte le attività militari ad avere una qualche forma di impatto ambientale, anche le esercitazioni realizzate in tempo di pace. Tuttavia, nel discutere del degrado ambientale, il ruolo delle forze armate in generale non è mai stato toccato, essendo stato criticato soltanto l’impatto ambientale della società civile. Vi sono almeno due spiegazioni per questo(27). Le attività militari sono più complicate da discutere a causa della loro segretezza ed è difficile controbattere con motivazioni ambientali l’interesse supremo di una nazione che è la sua sicurezza e la sua difesa. Oggidì tuttavia, visto il carattere di grave minaccia alla sicurezza delle catastrofi ambientali e naturali, queste argomentazioni risultano più dubbie.
In tempo di pace le forze armate si addestrano ad esercitare compiti tipici dei periodi di guerra in condizioni quanto più realistiche possibile. Le esercitazioni vengono pertanto realizzate in condizioni analoghe a quelle di una guerra, ciò che comporta grandi sollecitazioni sull’ambiente, come dimostrano ad esempio il ritiro delle truppe sovietiche e l’abbandono delle basi militari nell’Europa centrale e dell’Est che hanno lasciato notevoli tracce sull’ambiente locale. Le esercitazioni militari comportano notevoli danni al paesaggio e alla fauna. Le esercitazioni di truppe espongono notevoli superfici di terreno a un degrado ambientale non indifferente. I campi di tiro dell’artiglieria e i siti di lancio dei missili tattici tendono a occupare vastissime superfici a scopi militari. Anche la produzione di materiale bellico e l’industria dei prodotti militari causano notevoli problemi ambientali.
Le forze armate sono responsabili dell’emissione di svariati gas che hanno un’influenza sul clima, innanzitutto biossido di carbonio, ma anche della combustione di combustibili fossili e dell’emissione di freon, responsabile dell’assottigliamento dello strato di ozono (28). L’utilizzo di combustibili per l’aeronautica rappresenta una notevole fonte di emissioni di sostanze acidificanti, come ossidi di azoto e ossido di zolfo. Le forze armate sono responsabili di gran parte dei consumi totali dei combustibili per l’aeronautica e sono responsabili di grandissima parte delle emissioni complessive degli aerei(29). Un impatto particolarmente nocivo sull’ambiente è quello degli aeroplani d’alta quota e dei missili, tanto sotto forma di inquinamento acustico che di emissioni gassose. Tutti i missili alimentati a combustibile solido emettono enormi quantità di acido cloridrico e ogni volo di una navicella spaziale rilascia circa 75 tonnellate di cloro altamente nocivo per l’ozono. Ma anche l’inquinamento acustico provocato dalle esercitazioni militari con l’impiego di munizioni di grosso calibro può provocare disturbi all’ambiente.
Con le esercitazioni di tiro la natura viene inquinata dall’emissione di metalli. Molto spesso viene impiegato un gran numero di munizioni di piccolo calibro contenenti piombo, per cui notevoli quantitativi di questo metallo vengono dispersi nella natura. Non si dispone purtroppo di informazioni complessive circa il consumo dei metalli.
Le conseguenze del disarmo sotto forma di problemi ambientali sono state messe in risalto soltanto di recente. Ogni anno vengono distrutti grossi quantitativi di sostanze esplosive, la maggior parte dei quali per via industriale. Certe munizioni non possono per vari motivi essere distrutte in questo modo ma devono essere fatte esplodere. Questo smantellamento è certamente necessario e positivo, ma il processo andrebbe portato avanti in modo compatibile con l’ambiente. Occorre mettere a punto una tecnologia valida e compatibile con l’ambiente per la distruzione degli armamenti.
Svariati paesi hanno già iniziato a sfruttare le possibilità di utilizzare le risorse militari per ripristinare l’ambiente distrutto dalle forze armate. Come qualsiasi settore della società, anche il settore militare deve assumersi una propria precisa responsabilità nei confronti dell’ambiente. Le questioni ambientali devono, come per gli altri settori della società, formare parte integrante delle attività delle forze armate ed essere contemplate nel processo decisionale e finanziario. Nel maggio del 1993 l’organismo ambientale delle Nazioni Unite UNEP (Programma ambientale delle Nazioni Unite) decise di esortare i governi nazionali a definire norme nazionali per il settore militare (“Application of Environmental Norms to Military Establishments”). Un paese come la Finlandia ha messo a punto un “Libro verde” per disciplinare l’impatto ambientale delle attività delle forze armate. Anche la Svezia ha operato in tal senso(30). Nel giugno del 1996 la Svezia ha altresì elaborato, insieme agli USA, delle direttive ambientali per le attività militari(31). Le forze armate dovrebbero definire obiettivi ambientali e proposte di misure in modo da contribuire a un minore impatto sull’ambiente in conformità dell’Agenda 21 e della “Dichiarazione di Rio”(32). Esse dovrebbero altresì elaborare relazioni in cui si specificano i fattori che al loro interno hanno un’influenza sull’ambiente. Anteriormente all’avvio di nuovi progetti e negli appalti pubblici per l’acquisto di materiali per uso civile e militare, occorre realizzare valutazioni dell’impatto ambientale.
Ciascun governo dovrebbe repertoriare il proprio fabbisogno ambientale e definire le risorse militari disponibili per finalità ambientali, elaborare piani ambientali nazionali e riferire le proprie esperienze ad un apposito organismo in seno all’Unione europea e alle Nazioni Unite.
Tutto il personale militare e anche i soldati di leva dovrebbero ricevere una formazione di base in materia di scienze ambientali. Si ritiene che le forze armate americane abbiano compiuto notevoli progressi in materia ambientale, soprattutto per quanto riguarda i materiali, ma anche sul piano della formazione. L’Unione europea dovrebbe cooperare in più ampia misura e procedere a uno scambio di informazioni..
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